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Come ritrovare l’autostima: il vero viaggio interiore secondo Raffaele Morelli

L’autostima è un concetto che spesso si confonde e che viene, purtroppo, ridotto a una mera valutazione basata su successi esterni: “Se ottengo quel lavoro, allora sono una persona di successo e quindi mi stimo”, oppure “Se compro quella casa, allora sono bravo e quindi merito rispetto”. Tuttavia, la vera autostima non ha nulla a che vedere con il raggiungimento di un obiettivo o con l’acquisizione di beni materiali, bensì si trova in un processo interiore di accettazione e consapevolezza di sé.

Nel corso degli anni, e grazie alla lettura di libri di psicoterapeuti come Raffaele Morelli, ho imparato che l’autostima non dipende dal raggiungimento di un traguardo esterno. Anzi, l’ossessione per il risultato finale può portare a disistima e frustrazione. Perché? Perché questa continua corsa verso l’obiettivo ci fa allontanare dalla nostra essenza, portandoci a desiderare di diventare qualcun altro, piuttosto che essere pienamente consapevoli di chi siamo.

Il concetto di autostima: oltre il successo e il giudizio

La ricerca della stima in noi stessi, quando è basata sui risultati, ci spinge inevitabilmente a confrontarci con un modello ideale, una sorta di “persona perfetta” alla quale vorremmo assomigliare. Iniziamo a fissarci su ciò che dobbiamo ottenere o diventare per sentirci validi, per “meritarci” l’autostima. E, se non riusciamo a raggiungere questi standard, inizia il giudizio interiore: ci sentiamo sbagliati, incapaci, indegni. Ciò che accade, in realtà, è che non facciamo altro che alimentarci di un’illusione che, piuttosto che aiutarci, ci fa cadere in un circolo vizioso di auto-condanna.

Il punto fondamentale è che l’autostima non dovrebbe essere qualcosa da “costruire” partendo dai risultati, bensì qualcosa che esiste già dentro di noi, indipendentemente da ciò che raggiungiamo o da come gli altri ci vedono. La vera autostima è quel “sentirsi a posto con se stessi” che si ottiene quando cessiamo di cercare conferme esterne per sentirci validi. In parole povere, l’autostima è un equilibrio che si raggiunge solo quando ci liberiamo dal giudizio e dalla ricerca di un modello ideale da perseguire.

Il percorso verso la vera autostima

Nel suo libro Lezioni di autostima, Raffaele Morelli ci invita a guardare dentro di noi, suggerendoci un percorso che passa dal saperci accettare senza condizioni. Il concetto che il noto psicoterapeuta porta avanti è che la vera autostima è quella che emerge nel momento in cui smettiamo di cercare la perfezione e accettiamo la nostra imperfezione.

1. Smettere di confrontarsi con gli altri
Il primo passo verso la costruzione di una sana autostima è interrompere la continua comparazione con gli altri. Il confronto ci porta sempre a vedere noi stessi come insufficienti, perché c’è sempre qualcuno che ci sembra più bravo o più felice. Ma il vero benessere interiore arriva solo quando impariamo ad apprezzare la nostra unicità, senza voler essere qualcun altro. La ricerca di approvazione esterna è una trappola che ci rende dipendenti dagli altri, quando in realtà la stima più grande dovremmo darla a noi stessi.

2. Abbracciare le proprie imperfezioni
L’autostima non nasce dal fatto che siamo perfetti, ma dal saper accettare la nostra imperfezione. Nessuno è esente da errori o difetti, e questo è ciò che ci rende autentici. Quando impariamo a vivere con le nostre fragilità, piuttosto che cercare di nasconderle, ci rendiamo conto che sono parte di noi, e accettarle è il primo passo per abbracciare un’autostima autentica.

3. Liberarsi dalla necessità di un risultato per essere felici
Secondo Morelli, una delle trappole più grandi che ostacolano l’autostima è la convinzione che il nostro valore dipenda da ciò che otteniamo o da dove arriviamo. Invece di vivere nella continua corsa verso un obiettivo, dobbiamo imparare a godere del nostro cammino, apprezzando le piccole cose e accettando i momenti di difficoltà come parte integrante della vita. Non dobbiamo vivere solo per raggiungere una meta, ma imparare a vivere nel presente, senza giudicare continuamente il nostro valore in base a ciò che ancora non abbiamo raggiunto.

4. Accettare la propria vulnerabilità
Per Morelli, un altro aspetto cruciale per il benessere psicologico e l’autostima è l’accettazione della vulnerabilità. Essere vulnerabili non significa essere deboli, ma riconoscere le nostre emozioni, le nostre paure e i nostri limiti. Solo quando accettiamo di essere umani, e non dei supereroi, possiamo essere davvero sereni con noi stessi. La vulnerabilità è una risorsa che ci permette di connetterci meglio con gli altri e di vivere in modo più autentico.

Il messaggio di Raffaele Morelli

Il messaggio che Raffaele Morelli ci offre nel suo libro Lezioni di autostima è chiaro: la vera autostima non è quella che nasce da successi o dai giudizi altrui, ma quella che nasce dall’autoaccettazione. Quando smettiamo di cercare conferme esterne e impariamo a stare bene con noi stessi, la nostra autostima fiorisce naturalmente. Non si tratta di raggiungere una meta finale, ma di vivere in modo consapevole, accettando chi siamo senza doverci confrontare continuamente con il mondo esterno.

Imparare ad avere una sana autostima è un percorso che richiede tempo, riflessione e, soprattutto, molta pazienza con se stessi. È un viaggio interiore che ci aiuta a riconoscere e accogliere le nostre qualità, ma anche a perdonare i nostri difetti, accettando che la perfezione non è un obiettivo da perseguire, ma un’illusione da lasciar andare.

In sintesi, la vera autostima non è legata ai traguardi che raggiungiamo, ma al modo in cui ci accogliamo e ci amiamo, imperfetti e autentici, senza la necessità di conformarci a modelli esterni. E come ci insegna Raffaele Morelli, quando raggiungiamo questo stato di consapevolezza, l’autostima smette di essere una parola da perseguire e diventa una condizione naturale del nostro essere.

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Perdonati, perdonati, perdonati…Più e più volte.
– Sheldon B.Kopp

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Founder del blog Ricominciare Paris

Con il mio progetto aiuto i viaggiatori ad abbracciare l’identità parigina e intregrarsi il più possibile superando le sfide quotidiane.

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